sabato, febbraio 28, 2015

Made in Italy e comunicazione digitale

Caresanablot, 28 febbraio 2015. Il mondo delle fiere non gode di ottima salute ma alcune riescono ancora a catturare l'interesse del pubblico. Fiera in campo è una di queste. da 38 anni è il punto di riferimento del mondo che ruota intorno alla coltivazione del riso, vera eccellenza italiana che ha nella provincia di Vercelli il suo cuore pulsante.

L'occasione per visitarla mi è stata data da Intesa Sanpaolo, main sponsor della manifestazione, che ha organizzato un incontro di presentazione del nuovo portale e-commerce Created in Italia.
Questo portale ha l'obiettivo di stimolare le migliori aziende del settore alimentare, del turismo e del design, a intraprendere la strada dell'e-commerce con l'aiuto di una piattaforma sviluppata e promossa dalla prima banca italiana.

I lavori sono stati aperti da Alice Cerutti, Presidente ANGA Vercelli e Biella e Strada del Riso Vercellese di Qualità, e moderati da Michele Pescio, Direttore Area Retail Vercelli Intesa Sanpaolo.
Emanuele Oberto Tarena, della Direzione Marketing Intesa Sanpaolo, ha approfondito alcuni temi di attualità: le peculiarità del comparto agroalimentare piemontese e delle sue principali filiere, le novità della Politica Agraria Comune, l’importanza di conoscere i PSR regionali come opportunità per finanziare il business.
Stefano Rossi, della Direzione Regionale Piemonte Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo, ha illustrato le potenzialità derivanti dal fatto che il Gruppo Intesa Sanpaolo è Global Banking Partner di Expo Milano 2015.
Infine, Mattia Tarello, titolare della CiglianTours, ha portato la propria testimonianza ed esperienza relativa alla presenza dell’azienda sul portale Created in Italia.

Per aiutare i visitatori di Fiera in campo a cogliere il valore del commercio on-line, il mio intervento ha analizzato lo stato della situazione B2C e B2B a livello mondiale, sottolineando l'urgenza per le aziende italiane di utilizzare appieno le enormi possibilità offerte dal World Wide Web attraverso strategie e azioni efficaci.

I numeri dell'ecommerce sono ormai realmente importanti. Secondo le previsioni di eMarketer, nel 2015, le vendite B2C saranno superiori a 1,7 trilioni di Dollari per raggiungere i 2,3 trilioni nel 2017. E il B2B vale circa il doppio!
È in questo scenario di fortissima crescita che le aziende italiane devono far valere i loro prodotti e servizi. Ciò può accadere solo sviluppando una cultura digitale forte, capace di utilizzare pervasivamente i social network, di fare rete con altre aziende e di utilizzare portali e-commerce importanti come Created in Italia.

Proprio per contribuire a diffondere una cultura attenta all'innovazione, con Fabrizio Bellavista, ho pubblicato l'e-book #2015!, scaricabile gratuitamente dal sito dell'Associazione Italiana Marketing.

lunedì, febbraio 09, 2015

La presenza del "gusto" nei social network

None, 9 febbraio 2015. Questa volta, l'incontro organizzato dal Club Dell'Innovazione ha visto come sede ospitante l'azienda Domori, vero "luogo di culto" per chi ama davvero il cacao. Fondata nel 1997 da Gianluca Franzoni ed entrata a far parte nel 2006 del Gruppo Illy, Domori ha accolto il CDI con una dettagliata visita guidata allo stabilimento seguita da una seduta di assaggio magistralmente guidata, raccontata e spiegata, da Luigi Odello, tra i fondatori del CDI.

Il mio contributo all'incontro, di cui il sito del CDI può dare maggiori dettagli grazie al lavoro del presidente, Antonio De Bellis, ha voluto focalizzare l'attenzione su La presenza del "gusto" nei social network. Ciò che è emerso da una prima analisi è la notevole presenza di pagine social "spontanee" dedicate al cioccolato e ad altri prodotti "emozionali", come il caffè o il vino. Purtroppo, mancano, o sono presenti in modo non rilevante (a parte poche eccezioni), le aziende italiane. Domori, assoluta eccellenza nel settore del cioccolato, ne è una conferma con meno di 8.000 fan su facebook e 150 follower su twitter. Certamente, questi numeri non rendono giustizia alla qualità dei prodotti che meriterebbe ben altro seguito, pur rivolgendosi a una nicchia di intenditori e non al mercato di massa.

Proprio questa difficoltà delle aziende italiane ad essere ben presenti sul web e, in particolare, sui social network, è stata oggetto della mia rapida disamina della situazione del "gusto" online che, a livello internazionale, raccoglie l'interesse di centinaia di milioni di persone. Un'opportunità potentissima per diffondere il "made in Italy" attraverso piattaforme oggi pervasive e capaci di favorire la conoscenza di un brand o di un prodotto.